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| Io sono troppo di parte, ma cercherò di portare alla vostra attenzione alcuni dati abbastanza "neutri".
A differenza di Pelè o Di Stefano, grandissimi fuoriclasse, abituati però a giocare in squadre già molto forti di loro, Maradona ha rappresentato un valore aggiunto enorme ovunque abbia giocato (ovviamente non conta la parentesi post Napoli guidata da precisi interessi, poi trasformatisi in necessità di distruggerlo quando tornava a dare fastidio); ovviamente non in grado di vincere da solo, vedi Napoli 1984/85, ma comunque capace di trasformare squadre di media caratura in macchine pressoché perfette. A patto ovviamente di farlo esprimere come voleva e di tollerare anche qualche sua uscita di strada. A Barcellona non è riuscito a far fare il salto di qualità alla squadra, ma non dimentichiamo che passò molto, troppo tempo in ospedale o a riabilitarsi.
Per me, e credetemi se dico che cerco di neutralizzare il più possibile la partigianeria, resta il numero 1 indiscusso del calcio di tutti i tempi; magari tra alcuni anni vedremo se Messi riuscirà a fare come e meglio di Maradona, ma per il momento non ci sono uguali.
Il lato umano: come tutte le persone su cui all'improvviso piovono successo, notorietà e soldi, se si ha un carattere non fortissimo la rovina è dietro l'angolo, impersonata anche da falsi amici che succhiano il sangue e poi sono pronti a scaricare come un ferrovecchio. Non reputo degne di nota le considerazioni di chi diceva "se non fosse stato a Napoli, tutto questo non sarebbe successo": la differenza è che, se non fosse stato a Napoli, tanto gli sarebbe stato concesso e tollerato nella benevolenza di stampa ed opinione pubblica. Tant'è che le crociate moraliste contro Maradona, finché non ha vinto i due scudetti e soprattutto il secondo, non c'erano.
VAMOS DIEGO TODAVIA!
Edited by southern70 - 15/11/2011, 16:42
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